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Lettera di presentazione da segretaria [+ esempi e modelli]
Disdici gli appuntamenti del pomeriggio e prepara una bella tazza di caffè fumante: è ora di scoprire come scrivere una lettera di presentazione da segretaria davvero perfetta!
Gli art. 46 e 47 del DPR 445 del 2000 disciplinano la dichiarazione sostitutiva relativa alla veridicità dei dati inseriti in un curriculum vitae. Leggi come inserirla al meglio.
L'autocertificazione per il curriculum è una porzione di CV, ed è opzionale. Ma opzionale non vuol dire inutile: infatti, in molte candidature per la Pubblica Amministrazione, non includere questa dichiarazione nel tuo CV farà sì che tu sia squalificato nei concorsi.
Non esiste solo un modo di inserire questa dichiarazione nella propria candidatura e tanti sono i dati che sono soggetti ad autocertificazione.
In questa guida:
Ora eccoti un curriculum creato con il nostro software per la creazione di CV e lettere di presentazione.
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Cosa dicono gli utenti di ResumeLab:
Ieri ho avuto il mio primo colloquio e il responsabile delle risorse umane ha iniziato la discussione complimentandosi per il mio curriculum vitae.
Luigi
Amo la varietà di modelli e stili. Bravi, continuate così!
Davide
Il mio precedente CV era veramente mediocre, malgrado tutto il tempo passato a provare a fare modifiche su Word. Ma grazie a questo software, posso modificare tutto facilmente.
Daniela
Questa guida mostra il curriculum vitae sotto forma di autodichiarazione. Ma non è tutto ciò che devi conoscere per far sì che una candidatura vada a buon fine. Per farlo, dovrai inserire nel tuo curriculum anche altre informazioni, e queste guide miglioreranno le performance del tuo CV:
Potrai aggiungere l’autocertificazione del curriculum formativo e professionale all’interno del tuo curriculum vitae così:
Massimiliano Trevisano
Senior Training Manager
+39 340 12 34 567
mastrevisano@mail.it
Milano, Lombardia, Italia
Descrizione personale
Senior training manager con 10+ anni di esperienza nella gestione di account, e nella gestione delle vendite. Implementato strategie di vendita allineate con il Marketing Team EMEA, con esperienza comprovata in campo B2B e B2C. Formato e gestito le performance di professionisti che hanno generato un valore superiore al miliardo di euro di vendite.
Esperienza professionale
Senior Training Manager
Philips, Milano
Gennaio 2017-Presente
Risultati e responsabilità:
Account Manager
Gruppo Lumines S.p.A., Milano
Febbraio 2013-Dicembre 2016
Risultati e responsabilità:
Istruzione
Laurea Triennale in Business e Management
Università degli studi di Milano, Milano
Settembre 2009-Maggio 2013
Risultati ottenuti:
Competenze professionali
Attestati
Consapevole che le dichiarazioni false comportano l’applicazione delle sanzioni previste dall’art. 76 del D.P.R. 445/2000, dichiaro che le informazioni riportate nel curriculum vitae corrispondono a verità.
Ora vediamo come inserire correttamente l’autocertificazione nel CV per un curriculum vitae italiano.
L’autocertificazione del curriculum è una dichiarazione che viene inserita alla fine del proprio curriculum. È molto importante nelle candidature pubbliche quando invii un CV. Infatti, secondo la legge, quando scrivi un curriculum, ciò che dichiarerai sarà considerato come veritiero.
Infatti, il Ministero di Economia e Finanza ha inserito questa clausola nel proprio modello redatto in forma di autocertificazione.
Solitamente, tutte queste autocertificazioni, al pari di quelle del General Data Privacy Regulation vanno inserite alla fine del documento e possono essere collocate:
Non esiste una regola aurea o una formulazione corretta ed univoca per inserire questo tipo di dichiarazioni all’interno di un CV professionale. Ma ci sono delle formule che per convenzione vengono utilizzate comunemente in un curriculum:
Nota importante: come già detto, l’autocertificazione per CV spesso e volentieri viene accostata e associata al curriculum vitae europeo e ai modelli Europass moderni. Ciò che molti non sanno è che sì, è possibile inserire l’autocertificazione in un curriculum formativo e professionale.
Se decidi di inserire un’autocertificazione nel curriculum vitae, devi assicurarti che tutti i dati inseriti siano veri e che non siano presenti informazioni scorrette o mendaci all’interno del documento.
L’interpretazione del DPR nel mondo del recruiting è chiara: quando si invia un CV, è quasi impossibile rinvenire tutte le informazioni del mittente immediatamente. Proprio per questo nasce l’autocertificazione, ossia uno strumento amministrativo che permette di semplificare la vita del cittadino.
Ad ogni CV che invii a una azienda pubblica o privata, il curriculum vitae è reso in forma di autocertificazione. E avere un curriculum redatto in forma di autocertificazione fa sì che l’azienda faccia fede sul fatto che le informazioni contenute nel CV siano reali.
Le categorie di informazioni che possono essere incluse in un CV reso sotto forma di autocertificazione ai sensi del DPR n°445/2000 sono:
Vediamo di quali dati si sta parlando.
Banalmente, in un concorso pubblico rivolto agli under 28, dichiarare di avere 28 anni quando se ne hanno 29 o 30 può farti incorrere in sanzioni.
In un curriculum vitae reso in forma di autodichiarazione le informazioni da fornire nel GDPR e quelle dell’autocertificazione coincidono. Tant’è che nessuno di questi dati, se non richiesto dall’annuncio di lavoro, va inserito in una regolare candidatura.
È importante fare attenzione alla veridicità delle date. Ad esempio, in un curriculum da studente è importante distinguere gli studi in corso da quelli completati.
Suggerimenti da Pro: Fare attenzione alle date è molto importante. Sbagliare di un giorno l’immatricolazione all’università o cambiare le date in fretta e furia della tua laurea può dare dei problemi. Proprio per questo è bene controllare tutte le date dell’istruzione e formazione nel CV ogni volta prima dell’invio.
Esattamente come nel caso di questi dati personali, in un curriculum vitae moderno questi dati sono quasi sempre non richiesti.
Solitamente le aziende preferiscono parlare della situazione contrattuale in un secondo momento. Spesso accade che si negozi il contratto tra le due parti solo quando si ritiene di aver trovato 1-2 candidati ideali per la posizione.
Di tutto il gruppo di dichiarazioni mendaci possibili, quella relativa allo stato di occupazione è la peggiore di tutti, in quanto è difficile (ma non impossibile) ritrovare le date precise di inizio e fine di un rapporto di collaborazione professionale.
Tra le due categorie, quella della legale rappresentanza è sicuramente quella più probabile. Molte aziende infatti chiedono di non avere quote aziendali superiore al 5% ai loro dipendenti.
Anche in questo ultimo caso, omettere queste informazioni o modificarle a proprio vantaggio può arrecare un danno al regolare iter di una candidatura quindi, se vuoi inserire queste informazioni all’interno di una candidatura, sii preciso e puntuale.
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La violazione del DPR 445/2000 del curriculum però non l’unico problema in cui puoi incorrere. Dichiarare il falso nel CV può configurare licenziamento per giusta causa e una causa penale per truffa. Infatti, ai sensi dell’art.640 del Codice Penale:
“Chiunque, con artifizi o raggiri inducendo taluno in errore procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 51 a euro 1.032.”
Ciò significa che in Italia, un’azienda in cui sei stato assunto può licenziarti appellandosi alla truffa, in quanto avrai danneggiato la compagnia dichiarando il falso.
E se ciò non fosse abbastanza per dissuaderti a non effettuare dichiarazioni mendaci in un CV formativo e professionale redatto in forma di autocertificazione sono i seguenti articoli:
Questa è solo una panoramica generale per mostrarti che mentire in un documento è grave e non dovresti mai farlo, soprattutto nel caso del curriculum sotto forma di autocertificazione.
Infine, quanto al CV reso sotto forma di autocertificazione ai sensi del DPR n° 445/2000, l’articolo fa menzione di casi in cui si può configurare un falso:
A configurare qualcosa di non più vero ti costringe ad essere precisi e puntuale nelle informazioni nel curriculum. Proprio per questo, è sempre raccomandabile stare molto attenti a cosa si inserisce e al modo in cui lo si inserisce in un CV. Eccoti un esempio di esperienza lavorativa in un curriculum sotto forma di autocertificazione che ti aiuterà a comprendere la situazione.
Esperienza lavorativa
Senior Account Manager
Microsoft
Settembre 2018-Dicembre 2020
Milano, Lombardia, Italia
Risultati e responsabilità:
Ecco invece un esempio sbagliato di esperienza lavorativa per curriculum vitae sotto forma di autocertificazione, in cui dati e date sono chiaramente conflittuali. Senior Account Manager Microsoft Settembre 2018-Gennaio 2019 Milano, Lombardia, Italia Risultati e responsabilità:
Ricordati che questo caso non è valido solo in Italia. Certo, queste leggi sono applicabili in Italia ma è prassi che tutti i paesi abbiano norme e leggi relative ad operazioni di faking del proprio CV. Infatti, secondo uno studio americano sui candidati che falsificano le informazioni sul CV:
Tutto ciò dovrebbe dissuadere dal mentire in un CV.
E ora che hai fatto, cosa ne pensi di scrivere una lettera di presentazione?
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L’autocertificazione del curriculum vitae è una parte di CV che solitamente viene richiesta nelle candidature pubbliche. Riassumendo velocemente, possiamo dire che:
Se hai bisogno di chiarimenti relativamente all’argomento, lasciaci un commento. Inoltre, se l’articolo ti è stato utile per inserire l’autocertificazione in un CV, lasciaci una recensione a 5 stelle! A presto.
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